Associazione Claudio Miccoli



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Come nasce l'Associazione Claudio Miccoli



Ciao Francesco

NASCE L'ASSOCIAZIONE CLAUDIO MICCOLI


Claudio Miccoli, ventenne napoletano pacifista e ambientalista (militava nel WWF, di cui era Consigliere regionale), morì andando incontro, solo e disarmato, a una squadra di neofascisti armati di bastoni e di coltelli che avevano aggredito un giovane pochi minuti prima in una pizzeria a piazza Sannazzaro a Napoli, la sera del 30 settembre 1978.

Egli cercava il dialogo: un semplice gesto di pace che, unito alla “colpa” di portare barba e capelli lunghi, bastò a scatenare la furia dei suoi assassini, che gli sfondarono il cranio a bastonate.

Morì dopo sei giorni di agonia, il 6 ottobre del 1978, non senza aver prima espresso il desiderio di donare ad altri i suoi organi (oggi due persone vedono grazie a lui).

Per riaffermare, nel nome di Claudio, i valori nei quali credeva e per i quali sacrificò la sua giovane vita, perché le sue idee non morissero con lui, si è costituito nel 1998 il “Comitato Claudio Miccoli”, per radicare – come si legge in un appello di quell’anno alle Istituzioni firmato da più di diecimila persone – “nella memoria storica della cittadinanza non solo la ripulsa e lo sdegno per quell’assurdo episodio di intolleranza, ma anche e soprattutto i valori universali della nonviolenza, della solidarietà e della civile convivenza”.

Il Comitato ha raggiunto, almeno in parte, il suo scopo: a Napoli e altrove Claudio è finalmente ricordato in strade, scuole, giardini; sono state realizzate alcune pubblicazioni, istituiti premi di poesia, organizzati viaggi in Abruzzo “sui sentieri di Claudio” con la partecipazione di scolaresche.

Per rafforzare ed ampliare gli obiettivi iniziali, ad Ottobre 2012 è nata l’Associazione Claudio Miccoli che si propone di ricordare Claudio, diffondendo la cultura della nonviolenza e della difesa della natura.

L’Associazione intende diffondere e propagandare la nonviolenza, intesa non come mera astensione dalla violenza ma come opposizione attiva e integrale alla violenza in tutte le sue forme, palesi o nascoste, individuali o collettive, immediate o strutturali.

L’Associazione Claudio Miccoli dunque contesta la violenza come metodo per affermare le proprie idee, rifiuta la prevaricazione, lo sfruttamento, l’ingiustizia, la menzogna, l’intolleranza, gli integralismi religiosi e politici, le discriminazioni sociali, sessuali e razziali, il fascismo, il militarismo, la guerra.

Inoltre si propone di sostenere e diffondere le iniziative per la tutela dell’ambiente e promuove la conoscenza e la fruibilità sociale dei patrimoni collettivi di natura e cultura.

Ai medici dell’ospedale “Cardarelli” Claudio raccontò, prima di entrare in coma: “Non mi hanno lasciato il tempo: io volevo parlare, volevo spiegare, volevo…”. Come amiamo ripetere spesso, noi il tempo per parlare e spiegarci ce l’abbiamo ed intendiamo continuare ad usarlo.

ASSOCIAZIONE CLAUDIO MICCOLI